AS S O C I A Z I ON E     N A Z I O N A L E    C A R A B I N I E R I
  • Organigramma
  • Racconti e poesie
  • Consigli Utili
  • Curiosità di medicina
  • Protezione civile
  • Chicche e qualche risata
  • giochi
  • Oroscopo - Previsioni del Tempo.
  • Notizie e Concorsi Arma
  • Contatti e Link

SIAMO ALLA CHIUSURA DI UN ANNO E' TEMPO DI AUGURI ED E' TEMPO DI BILANCI : VOGLIAMO RINGRAZIARE TUTTI I SOCI CHE HANNO COLLABORATO E SUPPORTATO CON NOTIZIE, INFORMAZIONI E SOSTEGNI MORALI.
VOGLIAMO RINGRAZIARE SENZA FARE PUBBLICITA' TUTTI GLI EDITORIALI, I GIORNALI, I GIORNALISTI,SCRITTORI, POETI E TUTTI QUELLI AI QUALI ABBIAMO CARPITO IN BUONA FEDE NOTIZIE, COMMENTI, POESIE, BARZELLETTE E QUANTO ALTRO CHE HA CONTRIBUITO ALLA STESURA DI QUESTA PAGINA DI NOTIZIE. 
SONO IN TANTI, BEN POCO E' FARINA DEL NOSTRO SACCO, MA COME DICEVA IL MIO PRESIDE DELLE SCUOLE SUPERIORI IL PROF.LUIGI GRECO "SI DEVE ESSERE BRAVI ANCHE A COPIARE" E SPERO CHE ALMENO IN QUESTO SIAMO STATI BRAVI.

     GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE E TANTI TANTISSIMI AUGURI DI UN        
                      FRATERNO E PROSPEROSO ANNO NUOVO.


Immagine

                                               D I C E M B R E
Nel calendario giuliano il 25 dicembre, riconosciuto come il solstizio d'inverno, era celebrato come il giorno della nascita del Sole, poiché a partire da questa data i giorni cominciano ad allungarsi e la potenza del sole aumenta.
Natale" deriva in generale dal Latino natum che significa "generato", e più in particolare dagli aggettivi natale(m) e nataliciu(m), che significano "riguardante la nascita". Nel Latino ecclesiastico il sostantivo (dies) natalis "(giorno della) nascita" veniva usato per indicare la ricorrenza della nascita di un santo o, spesso, della sua morte, in quanto la morte terrena nella tradizione cristiana assume un significato di nascita in riferimento alla vita ultraterrena. Natale significa quindi "giorno della nascita" , "compleanno" e riguarda la nascita di una personalità d'eccezione: Gesù.

                                LA PREGHIERA  DELL’ASINELLO
Signore sono soltanto un asino, e purtroppo gli uomini, per dire a un altro uomo che capisce poco o nulla, gli dicono : “Sei un asino”.Io non ne soffro affatto; anzi, mi glorio addirittura d’essere soltanto un asino. E finchè vivrò mi basterà sentire le parole di un nostro antenato che raccontò come non credeva ai suoi occhi (ed alle sue orecchie) quando ebbe la gioia di vedere nascere tuo Figlio in quella grotta, alla periferia della santa città di David. Quel momento un altro asino lo visse a sua volta molti anni dopo, portando in groppa, tutto felice, Tuo Figlio, osannato da tanta gente felice (ma anche villipeso dagli scribi e farisei) e attorniato da una folla di bambini che lo accompagnavano entrando in Gerusalemme. C’erano palme e rami d’ulivo, era festa grande vederti, per loro. Tu compivi le loro profezie, esaudivi in lui tutte le tue promesse. Nulla potevano contro di lui le bestemmie dei suoi nemici, contro gli osanna dell’innocenza e della povera gente.Il tuo Figlio ha vinto l’inferno. E io qualche volta raglio di gioia. E’ il mio modo di cantare “OSANNA”.

Mentre Giuseppe e Maria erano in viaggio verso Betlehem, un angelo radunò tutti gli animali per scegliere i più adatti ad aiutare la Santa Famiglia nella stalla. Per primo,naturalmente si presentò il leone : Sono un re è degno di servire il Re del mondo” ruggì; “io mi piazzerò all’entrata e sbranerò tutti quelli che tenteranno di avvicinarsi al Bambino”.
Sei troppo violento disse l’Angelo. Subito dopo si presentò la volpe. Con aria furba e da finta innocente, insinuò :”Io sono l’animale più adatto. Per il Figlio di Dio ruberò tutte le mattine il miele migliore e il latte più profumato. Porterò a Maria e Giuseppe tutti i giorni una bella gallina!  Sei troppo disonesta, rispose l’Angelo.
Tronfio e spendente arrivò il pavone. Sciorinò la sua magnifica ruota color dell’iride :”io trasformerò quella povera stalla in una reggia più bella del palazzo di Salomone!”. “Sei troppo vanitoso” , disse l’angelo. Passarono uno dopo l’altro,tanti animali, ciascuno magnificando il proprio dono. Invano. L’Angelo non riusciva a trovarne uno che andasse bene. Vide però che l’asino e il bue continuavano a lavorare, con la testa bassa nel campo di un contadino, nei pressi della grotta. L’Angelo li chiamò: “ e voi non avete niente da offrire?”. “ niente” rispose l’asino e affloscio mestamente le proprie orecchie; noi non abbiamo imparato  niente oltra alla sottomissione ed alla pazienza. Tutto il resto significa solo un supplemento di bastonate!”.Ma il bue timidamente senza alzare gli occhi disse : “ però potremmo di tanto in tanto cacciare le mosche con le nostre code”:
L’Angelo finalmente sorrise:” venite” , disse, “ voi siete quelli giusti!.

                         Al calore della mangiatoia : (Carmine Adinolfi)
Come ogni anno si rinnova l'antico rito del Natale, tra religiosi raccoglimenti e derive consumistiche. Un'occasione per riflettere sull'importanza di ciò che rende il Natale un appuntamento tanto atteso: l'unità familiare Non è certamente facile parlare del Natale, ricorrenza che, dal punto di vista storico, celebra nel mondo cristiano la nascita, a Betlemme, del Bambino Gesù. «E Tu, Betlemme, Terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un Capo che pascerà il mio popolo, Israele». Così racconta l'Evangelista Matteo nel riportare - come Luca - la nascita, al tempo del re Erode, del "Salvatore", concepito dalla Vergine Maria, promessa sposa di Giuseppe, per virtù dello Spirito Santo.Oro, incenso e mirra furono i doni offerti dai Re Magi che, provenienti dall'Oriente, furono guidati da una stella davanti alla grotta di Betlemme. Ciò narrano ancora i due evangelisti, il cui racconto fu poi ripreso nel Protovangelo di Giacomo (metà del II sec. d.C.).
Quanto c'è di storico nella loro narrazione e, soprattutto, quali elementi ci confortano nell'accettare il mistero del concepimento divino di Gesù? Solo la Fede di chi crede può trovare risposte esaurienti a simili domande. Certo è che oggi, come oltre duemila anni fa, il 25 dicembre Betlemme, "il più piccolo capoluogo della Terra di Giuda", continua ad essere il centro della Cristianità, con la celebrazione della venuta al mondo di Gesù in una povera grotta riscaldata soltanto dall'alito di un bue e di un asinello. La Basilica della Natività - come quella del Santo Sepolcro, a Gerusalemme - è una delle testimonianze più vive della grande Fede di milioni (e, nella storia, di miliardi) di pellegrini che in Gesù riconoscono il Figlio di Dio. A farla erigere fu, nel 326 d.C., l'augusta Elena, su ordine del figlio Costantino I: una stella d'argento vi riporta, in latino, la scritta: "Qui, dalla Vergine Maria è nato Cristo Gesù".
E furono proprio i Romani, nel 330 d.C., a celebrare per la prima volta il Natale. La data del 25 dicembre venne scelta nel periodo del solstizio d'inverno per la consuetudine che portava a festeggiare, in quel periodo dell'anno, la "rinascita" del Sole. I Cristiani volevano così affermare, nella liturgia del Natale, i temi - definiti da San Leone - della "rigenerazione e della novità di vita". Al Sole, simbolo di culto del paganesimo (il dio Mitra era chiamato Sol invictus), si contrapponeva la divinità del "Salvatore", figlio e messaggero di Dio, luce e salvezza dei credenti.
Fu così che la Messa dell'Aurora, con cui all'epoca la comunità greca di Roma celebrava, proprio il 25 dicembre, Sant'Anastasia, finì per diventare la Messa Natale Christi, giorno in cui, con Gesù, nasceva la speranza per una vita eterna, e per l'uomo iniziava un nuovo cammino di fede sotto la guida del Cristo, trionfatore sul male, capace di diffondere un prezioso messaggio di pace, amore, perdono, giustizia sociale.
Nel luglio 2009 Don Massimo Camisasca, autore di numerosi saggi e libri, scriveva: "Il Natale ci riporta la Santa Famiglia di Nazareth…", caratterizzata da "normalità", dalla "fedeltà reciproca tra Maria e Giuseppe…" e dalla "straordinarietà… di un figlio… nato per opera di Dio senza intervento del padre terreno, e che era Dio stesso fatto uomo".
Fu San Francesco, nel 1223, a Greccio, ad iniziare una celebrazione speciale del Santo Natale con la realizzazione di un presepe vivente che ricordava la mistica atmosfera della grotta di Betlemme. Ad aiutarlo c'era un nobile di Greccio, Giovanni Velìta, discendente dei Conti di Celano, che contribuì a realizzare il progetto voluto dall'amico Francesco con l'aiuto degli Araldi (guardie e servi), dei Cortigiani, dei Frati e con la partecipazione dei fedeli che, numerosi, accorsero per assistere alla nascita del Bambino Gesù e alla celebrazione dell'Eucarestia. Era il risveglio, nei cuori della gente, di profondi valori spirituali, che nel poverello d'Assisi trovavano la massima espressione. Era l'inizio di un'antica tradizione, quella del "presepe" (dal latino praesepium, "mangiatoia"), poi nel tempo ripresa anche con statuine di legno (le prime, scolpite da Arnaldo di Cambio nel 1280, sono conservate a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore). Era il vero, unico Natale, quello che, nel celebrare un evento straordinario per l'umanità, la nascita di Gesù, costituiva un momento di riflessione sui valori della vita e della famiglia, istituto fondamentale per la crescita delle collettività.
Luigi Pirandello, come ha sottolineato ancora Don Massimo Camisasca, nel descrivere la crisi dell'uomo europeo nel Novecento, fece riferimento proprio alla "fine della famiglia borghese, dopo la quale, secondo lui, l'istituto familiare non si sarebbe più ripreso". E il nostro breve cammino attraverso la storia del Natale ci porta inevitabilmente a riflessioni che toccano proprio questo tema.
Per i Cristiani che la celebrano in ogni continente, infatti, questa festa d'inverno è certamente un momento di fede e di profonda spiritualità, nel quale si riconosce la natura divina del Cristo, venuto sulla Terra per salvare l'umanità dal peccato, ma è soprattutto il momento in cui si consacrano i valori della Santa Famiglia di Nazareth.
Non a caso sono in primo luogo i bambini a vedere nel Bambinello la continuità di un mistero che affascina e nel calore della Sacra Famiglia un riferimento e una certezza per la vita. Ma non sempre è così. Consumismo e folklore spesso offuscano il vero significato del Natale, trasformandolo in una sterile corsa ai regali e, talvolta, manca quel che del Natale è il corollario più importante: l'unione familiare.
I simboli di una festa oggi sempre più pagana nei contenuti sono l'albero, Babbo Natale, lo zampone e il cotechino, gli addobbi sfavillanti, i cenoni e l'apertura dei pacchi dono, che per i bambini diventano sempre meno una "sorpresa". Perché avere tutto è come non avere niente: manca il sapore della novità, di quel poco che diventa immenso se si gusta nella gioia della conquista, nel sacrificio di ogni giorno.
Ma soprattutto, assai spesso, manca il calore della "mangiatoia", con l'affettuosità di "Maria e Giuseppe", due persone speciali che hanno scelto di amarsi senza riserve, con un unico scopo: dare serenità e sicurezza al piccolo Gesù. È quello che dovremmo fare tutti noi, non solo il 25 dicembre, ma in tutti i 365 giorni dell'anno: restituire a figli e a nipoti il senso del Santo Natale attraverso i preziosi valori della famiglia, che nei nonni e nei genitori dovrebbero trovare i naturali depositari.
La famiglia è la sorgente che alimenta il fiume della vita e, pertanto, va tutelata e salvaguardata. Riuniamola dunque vicino al vecchio caminetto e, insieme, diamo ai figli lo stesso calore ricevuto dai nostri padri, ritrovando gli antichi sapori di una vita semplice, talvolta povera di beni materiali, ma non per questo meno ricca di spiritualità. Solo così le piccole cose - come quelle più preziose - saranno apprezzate fino in fondo, diventando motivo di autentica gioia. E se poi le sapremo condividere con quanti sono meno fortunati di noi, allora sì avremo davvero il privilegio di cogliere, ogni giorno, il "sapore" del Natale.
A tutti dunque affettuosi auguri: che questo Natale vi porti tanta serenità e, invece di troppi, inutili regali, il gusto di una manciata di lenticchie e di qualche morbida zeppola ripiena di crema fatta in casa. Dolce e vera come l'affetto delle mani che l'hanno preparata.

                                               N O V E M B R E

IL MESE DEI RICORDI.
Sin dai tempi antichi vige l’usanza di commemorare la scomparsa delle persone care:un modo per mantenere viva la memoria di quanti ci hanno lasciato e per sentirci un po’ meno vulnerabili. La Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum ( 2 novembre) è un antica ricorrenza della Chiesa cattolica che nel calendario liturgico, segue la festa di Ognisanto (stabilita il 01 novembre, dal Papa Gregorio II nell’835 d.C.
Prescindendo dal “credo” di ciascuno, in ogni caso, la storia ci insegna che in tutte le civiltà la commemorazione dei defunti è una necessità del cuore, nel quale il ricordo della persona amata non cesserà mai. E’ un modo per far continuare a vivere i nostri cari per sentirli sempre vicino a noi. E come scriveva il grande Totò : “Ogni anno il due novembre c’è l’usanza di andare la cimitero. Ognuno ll’adda fa chesta crianza, ognuno addà tenè chistu pensiero”.
Anche noi , unendoci a questi versi, sentiamo il bisogno di mantenere fede a delle ricorrenze nel ricordo dei nostri cari e come appartenenti alla famiglia dell’Arma ricordare la celebrazione della Patrona, la Virgo Fidelis, il ricordo dei Caduti a Culquaber ed a Nassirya .Nonchè tutti coloro che in tempi di guerra e di pace hanno sacrificato se stessi
per la Patria e per la Pace di tutta l’umanità.
FARE COME L’ASINO DEL PENTOLAIO :
Vuol dire fermarsi continuamente lungo la strada, oppure perdersi in mille cose, in mille discorsi, senza concludere niente, come faceva l’asino del pentolaio che era costretto a sostare ad ogni porta mentre il padrone offriva alle massaie la sua merce.
“Uno stupido è un idiota che non ha fatto carriera” (Gabriel Laub).
Non vi è nulla di irreparabile oltre la menzogna (Georges Bernanos).
04 Novembre :  Festa dell'Unità D'Italia e delle FF.Armate. L'ANC partecipa alla cerimonia con il Sindaco e le altre Associazioni (ANMI e Reduci e Combattenti)
12 Novembre :  4' Giornata del ricordo dei Caduti nelle missioni internazionali per la pace (data scelta in concomitanza dell'attacco al Comando Italiano a Nassirya)
21 Novembre :   Festeggiamenti in onore della VIRGO FIDELIS . Santa Messa alle ore 18.30 nella Concattedrale di Castellammare di Stabia a cura del Comando Gruppo CC di Torre Annunziata, della Compagnia di Castellammare di Stabia e quella di Sorrento.
25 Novembre : Commemorazione del Marinaio disperso in mare. http://youtu.be/bOqDG65ccjE

Padre Pio, il frate che ha stupito il mondo :di Giacomo Cesario

Osteggiato per anni dal Vaticano, elevato alla santità da Giovanni Paolo II, è fra i più amati dalla gente, che preferisce continuare a chiamarlo solo “Padre Pio” 
Aveva il dono di toccare i cuori, di scrutare e di saper leggere nel profondo, diventando così ben presto un sicuro punto di riferimento per migliaia di persone conquistate da semplicità e fermezza, da esempio e scelte di vita. Parliamo di una figura singolare quanto la sua avventura e tutto quello che la costellò: frà Pio da Pietrelcina, segnato nel corpo dalle stimmate, uomo di estrema umiltà, austero e severo, se n'è andato, dopo una ricca seminagione, in povertà, così come era vissuto, così come tutti quelli nei quali grandeggia la ricchezza dello spirito. Nel decreto sulle virtù del I997, in cui Giovanni Paolo II lo eleva a Venerabile, è scritto: " Né volle tenere per sé i tesori di grazia, che Dio gli aveva concesso con singolare larghezza; perciò, senza sosta, con il suo sacro ministero, servì gli uomini e le donne che a lui accorrevano e generò una immensa moltitudine di figli e figlie spirituali". Apparteneva all'ordine di Francesco d'Assisi, ed era, più di altri seguaci, un suo perfetto imitatore, e non soltanto nelle stimmate ricevute durante la preghiera, ma nelle molteplici vicende della sua vita (non priva di lati curiosi), in ogni sua parola e azione. Nel borgo natìo di Pietrelcina, nei pressi di Benevento, silenzioso, austero anche nei suoi abitanti, rudi e fieri, popolato di vigneti e di oliveti, Francesco Forgione - questo il suo nome all'anagrafe - apprenderà soprattutto l'educazione religiosa, qui sviluppando e affinando quel prezioso dono della carità che gli farà amare cose alte e pure. Qui amava ritornare, bisognoso della solitudine e del silenzio, dei liberi orizzonti delle campagne sterminate, fiorite e riposanti, quando non fossero squassate dall'ululo degli uragani e rallegrate dalle note degli uccelli impettiti. Tra i tanti aneddoti che costellano la sua esistenza operosa e feconda di bene agli umili, di cui fanno memoria le cronache, si racconta di come egli facesse tacere i passeri affaccendati e “chiacchierini” assiepati sulle chiome dei pini secolari, dal bel verde allegro, che circondavano l'orto solitario e odoroso di erbe dell'antico e glorioso convento dei cappuccini di San Giovanni Rotondo, nel cuore del Gargano, o di quando rifiutò l'anestetico per l'asporto di una fastidiosa ernia perchè - disse al medico - “tu ne profitteresti per rivedere le piaghe". 
Una vita, la sua, immersa nella natura e in una quotidianità ritmata da lavoro, obbedienza, preghiera continua per amici e devoti vicini, ma soprattutto lontani, diversi, sconosciuti: per primo i pellegrini, quelli dell'anima numerosi e bisognosi, sparsi in ogni parte della terra, poi i personaggi con i quali condividere idee e amicizia, incontri e ricordi, gesti, segni, dolori. S'interessa portando a soluzione anche i problemi più spinosi, opera prodigi innumerevoli, predice avvenimenti che si sono avverati nel tempo, intrattiene buone relazioni, coltivate soprattutto attraverso le lettere, con l'umile gente, uomini e donne comuni, o con figure eminenti dell'aristocrazia (si pensi alla principessa Maria Josè di Piemonte o al re d'Inghilterra). Ma non minore fu la devozione dei carabinieri per fratel Pio, il quale espresse in varie occasioni segni di benevolenza nei riguardi dei militari dell'Arma e delle loro famiglie. Si saprà dopo che il frate aveva risposto a uno dei più grandi Pontefici, Giovanni Paolo II, che aveva conosciuto quando era giovane prete e che da vescovo gli scrisse una lettera per chiedere di pregare per una signora polacca, affetta da tumore, poi d'un tratto guarita. Egli stesso, il Papa, era un devoto di Padre Pio, da lui invocato e proclamato santo nel 2002. Alla folla acclamante disse: “l’umile frate cappuccino ha stupito il mondo con la sua vita tutta dedita alla preghiera e all'ascolto dei fratelli". Difficile dimenticare i legami del Francescano con protagonisti del modernismo, con tanti non cattolici o con figure dichiaratamente atee o agnostiche, agli occhi del tempo pericolosi. Ma più dolorose e gravi furono le prove che egli dovette sopportare a causa di incomprensioni da parte del Vaticano. Sono note le accuse e le calunnie che tra il 1919 e il 1931 avevano insospettito e portato il competente Sant'Offizio a intervenire, e ciò determinò nel gran pubblico cattolico lunghe e appassionate discussioni, al punto che l'attivo Padre, sospeso dal ministero delle anime, pensò di lasciare la povera cella del vecchio, raccolto convento dove era solito sostare a lungo pregando, dove aveva goduto di lunghe estasi paradisiache, attendendo il segno di Dio. Certo è che solo agli inizi degli anni '50 le difficoltà propriamente ecclesiastiche si appianarono, ma occorrerà attendere altre visite apostoliche, per nulla munite di comportamento cristiano, per la completa riabilitazione dell'infaticato frate. Che era ben convinto del suo operare e che amava, come gli umili e i buoni, il lavorare all'ombra della discrezione e del silenzio e spandere il bene, senza clamori ed attese di lodi. Ma resta ancora molto da fare: grazie alla generosità di ammiratori, sostenitori, benefattori, nascono opere importanti di solidarietà come la costruzione nel 1947 dell'ospedale “Casa sollievo della sofferenza”, asili, centri di ascolto e di addestramento professionale e di assistenza a bambini con handicap, scuole e corsi di sostegno formativo per giovani, e ciò a conferma di tanto lavoro e impegno nel sociale, di totale, disponibilità agli altri. Il giovane frate, pur immerso nell’estasi della preghiera, si mostrava convinto di una Chiesa solidale, che sfugge ai privilegi mondani, che non esclude nessuno e impegna tutti a essere costruttori di fraternità e di pace. Era, la sua, una piccola Chiesa domestica, fedele alla grande, ininterrotta, tradizione francescana, legata quindi alla dedizione, al lavoro e al servizio, al desiderio, egualmente fervido, di apostolato tra gli ultimi, tra chi è "impigliato nei lacci del peccato" e nelle angustie dell'esistenza umana. Partecipe di un Novecento dolorante, segnato dalle avvisaglie della modernità, confidava: "La maggiore carità è quella di strappare le anime avvinte da satana per guadagnarle a Cristo. E' questo appunto che io faccio assiduamente e di notte e di giorno". In queste poche parole, con una semplicità e certezza. disarmanti,il Padre - che in età di 81 anni, il 23 settembre 1968 chiudeva la sua giornata terrena - sintetizzò il senso del suo carisma e. del suo amore senza limiti, di cui tanta gente ha beneficato. Così, a 43 anni dalla morte, resta forte il ricordo di frà Pio da Pietrelcina, figura venerata, intima e familiare, perseverante nelle orazioni, né cessava dal pregare, ma persisteva, castigando di giorno e di notte, la propria carne con crudeli aspri flagelli. A una lingua sferzante e dagli accenti severi univa una luminosa semplicità, un misticismo surreale, un ardore serafico. Uomo di tempra morale, con nel cuore la fiamma ardente d'una missione da compiere, diede vita a concrete iniziative di solidarietà, felice di accogliere, più felice di dare. Amico dei grandi, fu al centro di un'appassionante vicenda nella storia della Chiesa del Novecento, che pur si presterebbe a spunti e considerazioni di più ampio respiro, per meglio fissare questa immagine per così dire 'mistica' del nostro Santo cappuccino.

                                                  O T T O B R E
Il nome deriva dal latino october, perché era l'ottavo mese del calendario romano, che iniziava con il mese di marzo. L'imperatore Commodo operò una riforma in base alla quale il mese assumeva uno dei suoi titoli, Invictus, ma dopo la sua morte la riforma fu abbandonata.
CERCARE IL PELO NELL’UOVO :
In senso figurato vuol dire essere estremamente minuziosi e pignoli,cavillare su tutto, essere molto pedanti, precisi, meticolosi e puntigliosi.In realtà si tratta di cercare ciò che non può esserci poiché le uova non hanno i peli.

11 ottobre
Data molto importante perché nel 1962 fu inaugurato il concilio Vaticano II dal Papa Giovanni 23°. Quanti di noi possono dire io quel giorno c’ero, ricorderà la bellissima e storica apertura del Concilio,Mai si erano visti tremila pastori d’anime di tutti i continenti. Tutti davanti ai televisori a seguire questo evento storico, un evento che si concluse dopo tre anni l’8 dicembre 1965. Ma più di tutti rimarrà nel cuore della gente quella sera, quando il papa Giovanni 23° nonostante la Sua mobilitazione in riti ed in udienze molteplici, nel constatare il crescente fermento in piazza San Pietro, volle affacciarsi per benedire le persone, ma prima di benedire incominciò a parlare. Parole che entrarono nel cuore e nelle case di tutti gli italiani e non, e saranno ricordate come il famoso “discorso della luna”.
“Cari figliuoli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume le voci. Il Papa è con voi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza del mondo intero: qui di fatto tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che perfino la Luna si è affrettata stasera, osservatela in alto a guardare questo spettacolo.(…)Tornando a casa, troverete i vostri bambini, date una carezza ai vostri bambini e dite : questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare: dite una parola buona”(…)
Quest’anno, proprio a ricordare l’evento conciliare il Santo Padre Benedetto XVI ha dato l’avvio all’Anno della Fede.

“Festa, farina e forca” sono le tre “f” che, secondo Ferdinando II di Borbone, consentono di ben governare un popolo. Andando più indietro, nel tempo, troveremo le radici del detto nell’antica Roma, con il famoso “panem et circenses”… Andando molto più avanti, ai nostri giorni, scopriamo che i figli della rivoluzione sessantottina, pur additando come reazionari i Borboni paternalisti e gli Imperatori romani populisti, ne ripetono le gesta.
I concetti entrati nel sentire comune della cultura dominante sono semplici.
Uno dei compiti di un buon sindaco, di un buon politico, di una buona giunta è: organizzare una estate a base di feste. Le feste proliferano. C’è quella del papà, della mamma, della nonna, della donna… e hanno una valenza commerciale non trascurabile. In altre parole, “tirano” una stanca economia… Ma la “perla” dei profeti dell’effimero è stata quella di inventarsi la Notte Bianca. La festa senza motivo. La baldoria per la baldoria. Qualcuno di questi sindaci, di quelli più avveduti, ha inserito qualche evento “culturale” all’interno del programma dei festeggiamenti. Così potrebbe sembrare a qualcuno… ingenuo! Generalmente si tratta sempre degli stessi artisti, quelli che legano la loro arte a un campanile e… alla fin fine sono i cantanti o i comici che conosciamo, quelli a senso unico… Cultura, insomma, è aggiungere la trasmissione di messaggi di parte al programma dei baccanali. L’autorità si esercita con la persuasione, “educando” il popolo, che per definizione è da ritenersi ignorante (in fondo questi signori sono borghesi illuministi!). Quale occasione migliore di una festa?
Una concezione autoritaria dello Stato sottende l’idea che questo deve dare la farina al popolo. Uno stato liberale lascia che l’economia e il libero gioco della domanda e dell’offerta permettano a tutti di mettere qualcosa sotto i denti. Lo Stato, per una coscienza cristiana, deve vigilare a che si rispettino le regole e mette in atto degli ammortizzatori sociali, assicurando a ciascuno, anche materialmente, il rispetto della propria dignità di essere umano. Una parte consistente del sindacato, una parte consistente della sinistra (sic!) di governo (stra-sic!), però, continua a pretendere privilegi per chi (vedi case ai cosiddetti centri sociali) non vuol lavorare e pretende riconoscimenti in virtù di non si sa quale benemerita azione esercitata per il bene comune (l’apologia delle droghe, forse?)… Bastone (poco) e carota (molta) per riuscire a governare questi “compagni” che sbagliano. L’autorità si esercita con il paternalismo.
Infine, ci vuole pure la forca! E qui siamo all’apice, al tripudio della nostra classe di governo e della cultura dominante. Esistono reati (noi diremmo “peccati”), pur abietti ed esecrabili, nei confronti dei quali non vi è la minima misericordia nel sentire comune. Li si guarda con occhi strabici: così se un avversario politico va con una prostituta… apriti cielo! Ma poi lor signori sono per le case chiuse e per la legalizzazione della prostituzione; se abbandoni un animale domestico sei bollato come un assassino… se ti liberi di un figlio con l’aborto eserciti la tua “maternità responsabile”; se un prete è pederasta o pedofilo si consiglia al papa di ripristinare le celle vaticane e di rinchiudercelo, anche se poi si critica lo stesso papa che limita l’accesso degli omosessuali ai seminari… L’autorità si esercita con il giustizialismo: la forca rassicura il popolo. Ma qui inciampano (vedi la storia delle intercettazioni…) e inciamperanno sempre i forcaioli alla Robespierre: chi inizia a tagliar teste finisce con la testa tagliata, perché “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

                                             S E T T E M B R E
Il nome deriva dal latino september, a sua volta da septem, "sette", perché era il settimo mese del calendario romano, che iniziava con il mese di marzo.E' l'ultimo mese di estate e il primo di autunno.
-"Settembre andiamo. E' tempo di emigrare. Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori lasciano gli stazzi e vanno verso il mare ...".
-Si ricomincia tutto: La scuola, il lavoro dopo la breve pausa di ferie e ritornano i problemi di lavoro di sopravvivenza e della politica barbosa che non ha voglia di fare niente se non arzigogolare su tutti gli argomenti e problemi del paese, non si fà altro che pensare alle poltrone ed il Paese và in rovina: I giovani con i problemi di lavoro, i padri ed i pensionati con i problemi di arrivare a fine mese dignitosamente. Speriamo che Nostro Signore infonda nelle menti di chi deve governare sentimenti di umanità e buon senso. "La speranza è l'ultima dea ad abbandonare i sepolcri....."

Se l'Arcangelo si bagna le ali, pioverà sino a Natale.
Se l'alba è brutta a san Michele [29 settembre], ottobre sarà più brutto che bello
Di Settembre e d'Agosto, bevi il vin vecchio e lascia stare il mosto.   
 7-8-9 SETTEMBRE   :           L'Associazione FORMAT (Pres. Nello Collaro) presenta :
                         EXPO 2012 - Boscoreale  "Terra della Pietra Lavica"
(
Rassegna d’Arte Contemporanea denominata “Art’è Magma” che si terrà presso l’Istituto Superiore Vesevus di Boscoreale: Artisti, unitamente a validi artigiani, provenienti anche da altri territori e culture, esporranno  opere che hanno come denominatore comune l’utilizzazione del magma quale materia prima e/o quale “soggetto-oggetto protagonista.
23 Settembre : Anniversario del sacrificio di Salvo D'Acquisto.
In seguito allo scoppio di una bomba che aveva causato la morte di un soldato tedesco e il ferimento di altri due, il comando SS prese in ostaggio 22 civili. Chiesta la collaborazione alla Stazione Carabinieri di Torre in Pietra temporaneamente comandata dal Vice Brigadiere Salvo D'Acquisto, i tedeschi minacciarono la rappresaglia se, entro l'alba, non fossero stati trovati i responsabili dell'attentato.Le vittime designate furono costrette a scavarsi la fossa, ma l'eccidio fu evitato per l'eroico sacrificio che D'Acquisto volle fare di se stesso, in cambio della salvezza dei 22 innocenti. Morì a soli 23 anni.                         

                                                A G O S T O
Anticamente chiamato sextilis, il mese fu rinominato augustus dal Senato romano, nell'anno 8 a.C., in onore dell'imperatore Augusto.
4-5-6-7 AGOSTO : FESTA DELLA MOZZARELLA A PIANILLO DI AGEROLA.
15 AGOSTO :Il Ferragosto è una festività che cade in concomitanza con la ricorrenza dell'Assunzione di Maria.In Italia, il giorno di Ferragosto è tradizionalmente dedicata alle gite fuori porta e spesso caratterizzata da lauti pranzi al sacco, grigliate e, data la calura stagionale, da rinfrescanti bagni in acque marine, fluviali o lacustri. Molto diffuso anche l'esodo verso le località montane o collinari, in cerca di refrigerio.Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall'imperatore Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. L'antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti.Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l'impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, asini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Tali antiche tradizioni rivivono oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione, durante il "Palio dell'Assuntaa" che si svolge a Siena il 16 agosto.
15 AGOSTO : ASSUNZIONE DI MARIA AL CIELO
                      Una festa di mezza estate, divisa tra il religioso ed il civile. Legata alla tradizione popolare delle tante feste patronali sparse un pò ovunque nel nostro territorio. Un'immagine di qualcosa d'invisibile.Che ci permette appunto di "immaginare" le realtà invisibili della nostra fede. Un momento importante per riflettere e ravvivare la nostra fede, assopita dagli affanni della vita quotidiana. Da una vita di corsa, spesso priva di punti di riferimento e di orientamento.Maria ci indica il cammino, la strada da seguire ed il destino che ci attende.Quella strada e quel destino in Lei pienamente realizzato.E da noi, faticosamente, da conquistare.Ma il pensiero dell'aldilàdeve dare senso al "qui e ora", stimolarci a vivere bene il momento presente, che va via veloce.Maria ci chiama a guardare in alto, per vivere meglio, qui in basso, la vita di ogni giorno.

                                                 L U G L I O
Il mese fu chiamato così in onore di Giulio Cesare, nato il 13 di questo mese.  Anteriormente, nel calendario di Romolo, era chiamato Quintile.
CHI HA UN PERCHE' PER VIVERE, PUO' SOPPORTARE QUASI TUTTI I COME.
04 luglio : Cambio al Vertice dello Stato Maggiore dei Carabinieri. Il Gen. Esposito Arturo, passato a dirigere l'ANSI, al posto  
                   del  Gen.Piccirillo (andato in pensione); è stato sostituito al Comando dello Stato Maggiore dal Gen. Div. Ciceri Ilio. 
                                                        TANTI AUGURI A TUTTI PER I PROSSIMI IMPEGNI.

20 luglio 2012 - Agerola : La Festa dei Sapori
http://www.stabiachannel.it/news/index.asp?idnews=32746#.UBA3eQGt5ZA
27 luglio - 12 agosto 2012             O L I M P I A D I
L'importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene. »
Sotto queste parole del papà delle moderne Olimpiadi “Pier De Coumbertein (
Parigi, 1º gennaio 1863 – Ginevra, 2 settembre 1937) ,dal 27 luglio al 12 agosto  sventoleranno nel cielo Britannico le bandiere con i cinque cerchi colorati, che rappresentano l’incontro degli atleti di tutto il mondo, interpretando i colori blu per l'Europa, giallo per l'Asia, nero per l'Africa, verde per l'Oceania e rosso per l'America.

Modi di dire   : Cose alla Carlona
Le origini di questa lo­cuzione, diffusa e usata comunemente ai giorni nostri, si collegano alla figura dell’imperatore Carlo Magno, soprannominato Re Carlone. Il suo carattere bonario, misto ad una connaturata tendenza ad assumere comportamenti malde­stri ed impacciati, riconducono a modi di fare e di agire poco accorti e senza cura. Nello spe­cifico, attingendo alle leggende cavalleresche e alle biografie storiche, si ha memoria di una battuta di caccia alla quale l’im­peratore si presentò in tenuta poco consona, con abiti dimessi e trascurati. Nel confronto con gli abiti sfarzosi degli invitati, questa negligenza parve a tutti un fatto disdicevole. Essere vestiti alla Carlona da allora fu sinonimo di trascuratezza, con successiva estensione ad altri analoghi atteg­giamenti, dominati da disordine e noncuranza. Tuttavia, il modo di dire si associa anche alla mole corporea di chi in pubblico si mostra goffo e sgraziato. Aspetti, questi, evidenziati con acume da Niccolò Tommaseo alla voce inserita nel celebre Dizionario della lingua italiana: “Fare alla Carlona: Operare trascuratamente nel modo degli uomini grossi, i quali si sogliono chiamare Carloni, Pasquali, Bar­tolomei, ecc.” Tra gli esempi più significativi di impiego letterario della locuzione, spiccano le Carte parlanti di Pietro Aretino, dove troviamo ben circostanziato il senso di un’esortazione poi diventata proverbio: Non ragioniamo a la carlona e il nostro uscire spesso del solco è la luna a cui ab­baiano i cani pedanti. La ritroviamo anche nelle Rime e prose di Alessandro Allegri, dove in versi si legge una difesa della follia e dei folli, inclini a vivere nella sciatteria, ma non privi di indubbie qualità morali: Non sanno certi matti da cavezza / che quel modo di fare alla carlona / è pregno d’utilissime dolcezze /. Alcuni studiosi della lingua italiana ammettono la variante in alla rustica o all’antica, intese non come alla maniera di Carlo Magno, ma alla buona, cioè in modo grossolano

                                                 G I U G N O
E' il mese del Sole : perchè durante questo mese cade il solstizio di estate."
E l'estate vien cantando,vien cantando alla tua porta: Sai tu dirmi che ti porta?Un cestel di bionde pesche vellutate, appena tocche,e ciliegie lustre e fresche,ben divise a mazzi e a ciocche."

02 giugno : Festa della Repubblica;
02 giugno : Festa della Famiglia;
         (http://www.stabiachannel.it/tv/index.asp?V=TG&id=2884)
03 Giugno : Festa dello Sport a Castellammare di Stabia  
                                                                    (http://www.stabiachannel.it/tv/index.asp?V=TG&id=2885)
05 Giugno : Festa dell'Arma dei Carabinieri:   
"Fissata al 5 giugno di ogni anno con la seguente circolare del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri n. 204/41-1914 dei 7 aprile 1921"
"
Avendo le aspre vicende della passata guerra rese, nella storia di ogni Arma e Corpo, alcune date particolarmente memorabili per sacrifici eroici compiuti o per il conferimento di alte ricompense, il Ministero della guerra ebbe non ha guari a disporre che apposita Commissione stabilisse, ex novo, quale dovesse essere la data della festa anniversaria di ciascun'Arma o Corpo.
Ora il prefato Ministero, mentre ha comunicato che verranno fra breve, e non appena saranno ultimati i relativi studi tuttora in corso, emanate disposizioni al riguardo, ha avvertito che la festa anniversaria dell'Arma, colle disposizioni stesse, sarà fissata al 5 giugno di ogni anno - data di concessione della medaglia d'oro all'Arma medesima - e che, ciò stante, la celebrazione di essa dovrà essere fatta anche per l'anno in corso alla data anzidetta. Quanto sopra si comunica per opportuna conoscenza e norma di codesto Comando e di quelli dipendenti".
06 Giugno : "Premio di studio"indetto dall'Ist. del Nastro Azzurro di Napoli.Tema del premio la
                        figura della M.O.V.M. Colonnello dei Carabinieri " Manfredi TALAMO";
07 Giugno : Processione del CORPUS DOMINI;
15 Giugno : Manifestazione a Trecase.
21 Giugno : Festa musicale in Villa Comunale;Solstizio d'estate.
23 Giugno : "2° giornata ecologica".

                        http://www.stabiachannel.it/tv/index.asp?V=TG&id=2927
30 Giugno : Marathona notturna della Città di Castellammare di Stabia;

LO SAPEVATE CHE : FARE LA CRESTA Vuol dire rubare facendo apparire il prezzo superiore a quello effettivamente pagato, in modo da mettersi in tasca la differenza.

198° Annuale di Fondazione dell'Arma dei Carabinieri.
Oggi, 5 giugno, l'Arma dei Carabinieri celebra in tutta Italia, col pensiero rivolto alle tante comunità dell'Emilia Romagna colpite dal recente sisma, il 198° Annuale di fondazione.
A Roma, all'interno della Caserma "Salvo D'Acquisto" di Tor di Quinto, avrà luogo una sobria cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che sarà accompagnato dal Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Biagio Abrate, e dal Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli. Tantissime le autorità previste.

Intervento Volontari ANC in Emilia
L'Associazione Nazionale Carabinieri è presente nelle zone terremotate dell'Emilia con circa 100 volontari, ai quali sono stati assegnati svariati compiti differenziati. Tra questi quello di fornire assistenza ai campi, dove, nei giorni scorsi, avevavo montato in collaborazione con i volontari di altre associazioni diversi campi tenda. Un'altra parte di risorse sono dedicate al servizio di antisciacallaggio in collaborazione con le forze di Polizia locali. I volontari ANC della Liguria hanno fornito un ponte radio ripetitore e collaborato alla realizzazione degli impianti elettrici presso le strutture di prima accoglienza. Tra questi quello di fornire assistenza ai campi, dove, nei giorni scorsi, avevavo montato in collaborazione con i volontari di altre associazioni diversi campi tenda. Un'altra parte di risorse sono dedicate al servizio di antisciacallaggio in collaborazione con le forze di Polizia locali.
I volontari ANC della Liguria hanno fornito un ponte radio ripetitore e collaborato alla realizzazione degli impianti elettrici presso le strutture di prima accoglienza. Da subito nostri operatori sanitari hanno prestato i primi soccorsi ai feriti, e un socio medico ha allestito un ambulatorio.
Sono state, inoltre realizzate zone attrezzate come spazio giochi per i bambini.

Immagine
Immagine

                                                 MAGGIO
Il nome potrebbe derivare dalla dea romana Maia. Nella cultura cristiana maggio è il mese dedicato alla Madonna.
01 MAGGIO : FESTA DEI LAVORATORI.
05 MAGGIO : INSEDIAMENTO NUOVO VESCOVO A C.MMARE DI STABIA.
06 MAGGIO : RADUNO ASSOC.CARAB. A JESOLO.
08 MAGGIO : FESTA DELLA MADONNA DI POMPEI.
13 MAGGIO : FESTA CIVILE DEL SANTO PATRONE " SAN CATELLO".
13 MAGGIO : FESTA DELLA MAMMA.

LO SAPEVATE CHE : SANCULOTTO : Questo vocabolo dal suono irriverente indica i rivoluzionari del 1789 che rifiutavano le corte culottes o calzoncini di raso fermati sotto il ginocchio, segno distintivo dei nobili e del clero, e portavano invece, col gilet di rigatino, calzoni lunghi, abbastanza simili a quelli che indossiamo noi oggi.

13 MAGGIO 2012 : FESTA DELLA MAMMA.
"Non sempre il tempo la beltà cancella/o la sfioran le lacrime e gli affanni/mia madre a 60 e più la guardo e più mi sembra bella.Non ha un accento un guardo un riso/che non mi tocchi dolcemente il cor/ah se fossi pittore farei tutta la vita il suo ritratto.Vorrei ritrarla quando inchina il viso /perch’io le baci la sua treccia bianca/o quando inferma e stanca/nasconde il suo dolore sotto un sorriso./Ma se in cielo un mio prego fosse accolto/non chiederei al gran pittore d’urbino/il pennello divino per colorar di gioia il suo bel volto./Vorrei poter cangiar vita con vita/ darle tutte il vigore degli anni miei/veder me vecchio e lei dal sacrificio mio ringiovanita.

05 maggio 2012 - Il nuovo Vescovo Mons.Francesco Alfano si insedia nella Cattedrale di Castellammare di Stabia.
http://www.stabiachannel.it/TV/index.asp?V=Video&id=2796

03/5- 06/5 " Lutto sul Raduno a Jesolo"  - http://youtu.be/6d4trZ37Zpg
Pullman di ex carabinieri fuoristrada a Padova: 6 morti e 5 feriti gravi. Forse annullato raduno dell'Arma.Le manifestazioni pubbliche sono state sospese.Vivissime condoglianze alle Famiglie ed alla Sezione di Aprilia.
http://youtu.be/YEfhIn54Zu4

                                           A P R I L E
Secondo alcune interpretazioni, il nome deriva dall’etrusco Apro, a sua volta dal greco Afrodite, dea dell’amore, a cui era dedicato il mese di aprile. Secondo altre teorie, il nome deriva invece dal latino aperire (aprire) per indicare il mese in cui si schiudono piante e fiori
C A L E N D A R I O :
1 Aprile : Domenica delle Palme.
6 Aprile : via Crucis per le vie cittadine.
8 Aprile : Pasqua di Risurrezione.
14 Aprile : Precetto Pasquale della Sezione.
15 Aprile : Collaborazione per il Giro ciclistico costiera Amalfitana.
21 Aprile : Deposizione Corona M.O.V.M. F.La SALA - Contursi
25 Aprile : Festa della Liberazione.
27 Aprile : 50° anniv. intitolazione S.M.Statale a Col.CC.Dante Iovino.

11 APRILE 2012
Questa mattina, presso la caserma Salvo D'Acquisto di Tor di Quinto a Roma, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento nella carica di Comandante delle Unità Mobili e Specializzate "Palidoro " tra il Generale Saverio Cotticelli, cedente, e il Generale Del Sette, subentrante.

                           L’ASINELLO DELL’INGRESSO DI  GESU’ IN GERUSALEMME.
Mi hanno chiamato all’improvviso, stavo riposando in santa pace,  e sono venuto anche di malavoglia:Ma lo spettacolo di questa povera gente mi sorprende. Che stupenda accoglienza stanno riservando a questo personaggio che io neppure conosco! E’ stato tutto improvvisato, eppure è difficile pensare a qualcosa di più spontaneo e di più avvincente. Lo vogliono fare re. Non ne possono più dei loro capi,dei loro re, dei loro signori. Non ne possono più dei loro privilegi, delle loro prepotenze. Hanno fiducia in questo Gesù..speriamo bene. Speriamo che non sia un'altra delusione..Che strano però, i capi, i re, quelli che comandano insomma, non cavalcano un asinello, ma superbi destrieri; e poi sono armati coperti di ferro,gridano,seminano terrore. Questo Gesù è mite, non minaccia, benedice;ha solo una palma in mano, parla con dolcezza e guarda con occhi profondi come il cielo….E ora che ci penso è leggerissimo, neanche mi accorgo del suo peso, sembra una figura eterea, fatta di luce.. Si penso che questo Gesù sia propria la persona giusta per fare il re. E chissà forse è la volta buona. Forse ci sarà un miglioramento anche per me, meno frustate, più biada, più considerazione. Ma devo stare attento qui la folla si accalca. Dicevo la gente lo vuole fare re. Ma qui a Gerusalemme ci sono un sacco di volpi, di sciacalli di coccodrilli. E la gente fa presto a voltare bandiera, oggi “osanna”! e domani chissà? Devo farmi coraggio bisogna che glielo dica che deve stare attento alla gente.

PIZZA MARGHERITA :
         Trae il nome dalla prima regina d’Italia, Margherita di Savoia, a cui l’avrebbe dedicata il pizzaiolo napoletano Peppino Brandi;il riferimento patriottico è reso evidente dalla scelta degli ingredienti: Il Bianco della mozzarella : il Rosso dei Pomodori e il Verde della foglia di basilico. Ed ecco i colori della BANDIERA D’ITALIA

                                                          M A R Z O
Mese nel quale si celebrano le idi di Marzo(uccisione di Cesare e l'arrivo della primavera)

23 marzo 2012 : Commemorazione del 68° anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Dopo un incursione di alcuni seguaci della Resistenza contro le forze naziste, il Col.Kappler fece giustiziare, in una cava vicino le Catacombe di S. Callisto, sulla via Ardeatina, 335 persone fra esse anche persone appartenenti all'Arma. Una lapide eretta nella Scuola Allievi Carabinieri di Roma ne riporta i nomi : " i Tenenti Colonnelli Giovanni Frignani e Manfredi Talamo, il Maggiore Ugo De Carolis, il Capitano Raffaele Aversa, i Tenenti Genserico Fontana e Romeo Rodriguez Pereira, il Maresciallo Francesco Pepicelli, i Brigadieri Candido Manca e Geraldo Sergi, il corazziere Calcedonio Giordano, i Carabinieri Augusto Renzini e Gaetano Forte".

Immagine

12 MARZO 2012 - CAMBIO DEL VICECOMANDANTE DELL'ARMA
Il Gen.C.A. GASPARRI Clemente - Sostituisce il Gen.C.A. GUALDI Carlo

Il Generale Clemente GASPARRI, nato a Cava dè Tirreni (SA) il 31 luglio 1949, ha intrapreso la carriera militare nel 1967, frequentando l'Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali di Roma. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna, ha conseguito il Master in Scienze Strategiche e ha frequentato il Corso Superiore di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra di Civitavecchia (Roma). È conoscitore della lingua inglese.
Da Ufficiale inferiore, dopo una prima esperienza quale Comandante di Plotone del I Battaglione della Scuola Sottufficiali di Velletri, ha comandato l'8° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo Valentia, la Compagnia di Montecatini Terme (PT) e il Reparto Volo del Centro Elicotteri Carabinieri di Pratica di Mare (Roma), dove in precedenza aveva disimpegnato anche l'incarico di Capo Ufficio Sicurezza del Volo.
Da Ufficiale Superiore ha ricoperto gli incarichi di Capo Ufficio OAS (Operazioni, Addestramento e Studi) del Centro Elicotteri Carabinieri di Pratica di Mare, di Comandante di Gruppo di Cuneo, di Capo Ufficio Segreteria e Personale della 2^ Divisione Carabinieri "Podgora" in Roma, di Comandante Provinciale di Livorno e di Comandante del Raggruppamento Elicotteri Carabinieri di Pratica di Mare.
Da Ufficiale Generale è stato Comandante della Regione Carabinieri Sardegna, Capo del IV Reparto - Ispettore Logistico del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, Comandante Carabinieri Ministero Affari Esteri e Dirigente Generale Responsabile dei Servizi Informativi Automatizzati dell'Arma dei Carabinieri in Roma, nonché, dal 19 gennaio 2009 Comandante delle Scuole dell'Arma dei Carabinieri in Roma.
Nel corso della carriera gli è stato conferito un encomio solenne ed è stato insignito delle seguenti onorificenze: Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Medaglia Mauriziana, Medaglia Militare d'Oro al merito di lungo comando, Croce d'Oro con stelletta per anzianità di servizio, Medaglia Militare Aeronautica di Lunga Navigazione Aerea d'Oro e Medaglia NATO per le operazioni nella ex Jugoslavia
.

                                    DICHIARAZIONE DEI REDDITI
Per tutti i Soci che dovranno compilare il 730 o il modello unico per la dichiarazione e vogliono donare il 5x1000 all'Associazione Nazionale, con una testimonianza concreta possono inserire questo codice fiscale : 80183690587.- Grazie a nome di tutti quelli che usufruiranno del vostro contributo.

CALENDARIO MESE DI MARZO :
- 16 MARZO : PARTECIPAZIONE RIENTRO SPOGLIE DEL MARINAIO ANTONINO RUSSO
- 24-25 Marzo inizio ora legale. Le lancette dell'orologio si dovranno spostare un'ora avanti.

ACQUA IN BOCCA :
         E’ una frase con cui si invita a tacere, a non rilevare un segreto, a frenare una reazione incontrollata, uno scatto d’ira. L’origine del detto si attribuisce ad un curioso aneddoto. Una donna chiacchierona e maldicente chiese consigli al confessore per combattere questo difetto. Il curato le diede una bottiglia d’acqua invitandola a prendere un sorso e tenerlo in    bocca ogni volta che fosse tentata di dire maldicenze. In questo modo la   donna potè correggersi del brutto difetto. Se facesse effetto anche per noi uomini, sarebbe una provvidenza.

21 marzo : E' Arrivata la Primavera : "Primavera vien danzando vien danzando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta? Ghirlandette di farfalle, campanelle di vilucchi, quali azzurre, quali gialle; e poi rose, a fasci e a mucchi.

PELLEGRINAGGIO MILITARE A LOURDES

Picture
COMANDO LEGIONE CARABINIERI CAMPANIA - UFFICIO DEL CAPPELLANO MILITARE
OGGETTO: 54° Pellegrinaggio Militare Internazionale a Lourdes (maggio 2012)
Quest'anno il pellegrinaggio internazionale a Lourdes si terrà dall' 11 al 14 maggio. Due le possibilità per partecipare a questo significativo momento di preghiera e di festa, in ~con partenza il giorno 11 e rientro il14 maggio; in treno dal lO al 15 maggio.
Le delegazioni di circa 40 paesi, accompagnati da familiari, sfileranno per la città mariana fino a giungere alla grotta delle apparizioni per chiedere all'Immacolata il dono della pace.
Il pellegrinaggio militare è riservato al personale della Legione Carabinieri Campania, ai rispettivi familiari e a soci dell' Associazione. Le iscrizioni devono pervenire al Capo Ufficio Assistenza Spirituale della Legione Carabinieri Campania entro il20 aprile 2012. Napoli, 27 gennaio 2012
Il 2C Cappellano Militare Capo ( Don. Franco FACCHINI)             
 
                                        IL COMANDANTE :  Gen.D. Carmine ADINOLFI

Informazioni e chiarimenti attinenti alla tematica dovranno essere rivolte al Cappellano Militare Don Franco FACCHINI (0815482008) o al Brig. DI SARNO Luigi 0815482109 -3313639485

16 marzo 2012 - S O R R E N T O

·                                Finalmente il Marinaio Antonino Russo dorme nella sua città Natale.
Oggi la celebrazione della tumulazione dei resti del Marinaio morto nel II conflitto mondiale. L’Inno del Piave ed il Silenzio eseguito dal complesso bandistico ‘Bartolo Longo’ di Pompei, hanno accolto sia al loro arrivo che all’uscita dalla Cattedrale Sorrentina, le spoglie del marinaio Antonino Russo caduto nel giugno del 1940 nel Mediterraneo centrale sotto il fuoco nemico fatto contro il cacciatorpediniere Espero. Alla cerimonia, diretta con somma perizia ed esperienza dal Presidente della Sezione ANC di Sorrento, Michele Gargiulo  hanno presenziato le Autorità Civile della Costiera ,l’Ispettore Regionale Ass.Naz.Carabinieri Gen.Cagnazzo, il Vice Comandante Capitaneria di Porto di C.mmare il Cap di Fregata Luigi Amitrano, il Comandante della Compagnia di Sorrento Cap. Leonardo Colasuonno con il Comandante della Stazione, l’Associazioni Reduci e Combattenti, Il Nastro Azzurro, l’ANMI  di C.mmare e di Capri, l'Assoc. dell'UNSI di Scafati, le Ass. Naz. Carab. di Capri, C.mmare e di Sorrento etc etc. Nella Cattedrale di Sorrento si è celebrata la Messa officiata dal Cappellano Regionale dei Carabinieri Monsignore Don Franco Facchini coadiuvato dal Cappellano Mons. Giuseppe Testa, Nell’omelia Mons.Facchini ha ringraziato le autorità che hanno organizzato questo rientro”, ed ha ricordato che “tutti i nostri militari se fanno il loro lavoro lo fanno con amore”. Dopo in corteo si sono accompagnati i resti nel cimitero di Sorrento.
Picture
Picture

08 marzo 2012 - LA FESTA DELLE DONNE

Auguri alle Donne di ogni cultura, esperienza ed età. A chi soffre, a chi piange, a chi una vita più non ha... per mano di un uomo che la crede sua proprietà.
Auguri a chi si aggrappa alla giustizia ai valori più semplici, la famiglia, l’amicizia.
Auguri a chi nasconde una parte di sé a chi non teme di mostrarsi com’è.
A chi ha il cuore spaccato perché madre di un figlio ammalato.
Auguri a chi un figlio non lo ha ma lo sogna, lo vuole e a tutto si sottoporrà sperando ogni volta che quella buona sarà
Auguri a chi lotta contro i pregiudizi a chi crede nel lusso dei vizi. A chi di esprimere la propria idea non smetterà
neanche imbavagliata, neanche incatenata, perché crede nella libertà.
Auguri a chi è innamorata, a chi lo è stata ma non ricambiata, a chi è amata e desiderata.
Auguri a chi non si arresta davanti all’orrore e nemmeno il fisico dolore riesce a bloccarne la ribellione contro una cultura ed un mondo che vogliono farla da padrone.
Auguri a chi sa sussurrare: “Ti amo”, “scusa”, “ci vogliamo riprovare?”.
A chi sa imparare dai propri insuccessi e fregature a chi reagisce alle proprie paure.
Auguri a chi è in guerra con la bilancia e a chi sa sempre spezzare una lancia.
Auguri alla donna che stanotte ha lavorato, a quella che ha pregato, a quella che ha sognato, a colei che non ha dormito perché un figlio ha accudito.
Auguri a chi ha perdonato a chi non lo ha fatto e non ci ha neanche pensato.
Auguri a chi lotta contro il dolore, contro la malattia, contro lo strazio più grande che ci sia.
Auguri a chi vive ogni sua giornata sinceramente felice e realizzata, col sorriso, il cuore e la faccia rilassata.
Auguri a chi sogna, a chi crede, a chi spera, a chi lotta, a chi sa che alla fine del tunnel la luce apparirà.
Auguri a chi c’è nata, Auguri a chi lo è….
AUGURI, AUGURI, AUGURI, anche a te! Marianna Rossi

CAMBIO AL VERTICE DEL COMANDO INTERREGIONALE OGADEN.

Alla presenza del Comandante Generale Gallitelli, il Comandante Interregionale Ogaden, Generale di C.A.Mario BASILE, ha lasciato il Comando. Per circa 46 anni di servizio, ha ricoperto numerosi incarichi di comando, tra cui quello del Gruppo di Bolzano, del comando provinciale di Trieste, della regione Friuli Venezia Giulia, della divisione “Unità specializzate” carabinieri, e di Stato maggiore presso il Comando Generale nel ruolo di capo ufficio infrastrutture, capo del I e del IV reparto e sottocapo di Stato Maggiore, il generale Basile, sposato con un figlio, lascia il servizio attivo nell’Arma per entrare a fare parte della grande famiglia dei Carabinieri in congedo.
Il bastone del Comando è andato  al Generale di Divisione Maurizio GUALDI.
Noi salutiamo con vivo orgoglio il Gen.Basile esprimendoGli i più sinceri auguri per la vita futura e i nostri auguri di buon lavoro al Generale Gualdi, perchè adesso tocca a Lui mantenere alto il nome dell'Arma in Campania.
                 AUGURI A TUTTI E DUE                   (rd)
Picture
DA UN VECCHIO RACCONTO : LE QUATTRO ETA’ DELL’UOMO.(Buon divertimento)
In principio Dio creò l’asino e gli disse : “Lavorerai instancabilmente dall’alba al tramonto, portando pesi sulla groppa, e vivrai 50 anni”. L’asino rispose: “Sarò asino, però vivere fino a 50 anni è troppo, dammi solo 20 anni”! Il Signore lo accontentò.

Dio creò il cane e gli disse: “Difenderai la casa dell’uomo e mangerai quello che ti daranno, vivendo fino a 25 anni”. Il Cane rispose : “Vivere 25 anni  per me è troppo : dammene solo 10”!  Il Signore lo accontentò.
Dio creò la scimmia e le disse : ”Salterai da un ramo all’altro, facendo pagliacciate, farai divertire e vivrai 20 anni”. La scimmia rispose: “Vivere 20 anni è troppo, dammene solo 10!” Il Signore l’accontentò. Finalmente il Signore creò l’uomo e gli disse : “Sarai l’unico essere razionale sulla faccia della terra. Userai la tua intelligenza per sottomettere gli animali e vivrai 20 anni.” L’uomo rispose :”Signore sarò uomo, però 20 anni è molto poco; dammi i 30 anni che l’asino ha rifiutato, i 15 anni che il cane non ha voluto, ed i 10 che la scimmia ha respinto”. Il Signore l’accontentò.
E da allora l’uomo vive : ” 20 anni da uomo, si sposa e passa 30 anni da Asino, lavorando e portando tutto il peso sulle sue spalle. Poi quando i figli se ne vanno, vive 15 anni da cane, badando alla casa e mangiando ciò che gli viene dato, per poi arrivare ad essere vecchio, andare in pensione e vivere 10 anni da scimmia, saltando di casa in casa, di figlio in figlio, facendo pagliacciate per far divertire i nipotini.

SALTARE DI PALO IN FRASCA: In senso metaforico, significa passare da un argomento        all’altro,all’improvviso ed in modo sconnesso, come fa l’uccellino che salta cinguettando allegramente da un ramo all’altro, alla rinfusa, senza un itinerario preciso.

F E B B R A I O
In democrazia tutto è possibile anche governare onestamente

                                                              F E B B R A I O
In democrazia tutto è possibile anche governare onestamente
- 05 febbraio riunione dei volontari del Gruppo di Fatto.
- 18-19-20-21 febbraio servizio volontariato scuola elementare  San Marco per la 
   Festa del Carnevale.
- 27 Febbraio : Partecipazione alla manifestazione che si terrà ad Agerola,
   indetta dal Sindaco Mascolo Luca pro la legalità

Professioni sanitarie: attenti agli impostori

Finti medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti, ma anche biologi, fisici ed altri fantomatici santoni e guaritori sono l'esercito dei moderni truffatori ricercati e perseguiti dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. L'ultima scoperta è avvenuta questa mattina ad opera dei Carabinieri del NAS di Ancona, con la collaborazione dei Nuclei di Milano, Treviso e Bari, che hanno individuato un'associazione per delinquere finalizzata alla truffa e all'esercizio abusivo della professione sanitaria.I falsi medici promettevano di "guarire" i pazienti, talvolta affetti da gravi patologie, con acque provenienti da fonti ubicate presso noti santuari, inducendoli spesso ad evitare il ricorso alla medicina tradizionale. Nei loro ambulatori e su un sito internet millantavano di aver scoperto, nelle prodigiose acque, "frequenze" capaci di "riarmonizzare la materia".
L'indagine, definita "Acque Bianche", ha permesso di accertare che i soggetti, privi di alcun titolo accademico, non erano abilitati all'esercizio dell'attività di ricerca medico scientifica. Sono state denunciate 39 persone per truffa, lesioni, esercizio abusivo della professione medica ed immissione in commercio di sostanze vantanti proprietà terapeutiche in assenza della prevista autorizzazione ministeriale.

CAVOLFIORE CON ACCIUGHE

Ingredienti per 4 persone: 800 g di cavolfiore bianco 50 g di acciughe o alici sott'olio 50 g di olive nere o verdi 30 g di capperi sott'aceto l piccolo peperone giallo o rosso l cucchiaino di aceto (di mele) l cucchiaino di olio di oliva extravergine Sale e pepe a piacere
Preparazione (30 minuti) Lavare e lessare il cavolfiore nell'acqua bollente, avendo cura di lasciarlo leggermente al dente. Scolarlo, lasciarlo intiepidire e tagliarlo a p,iccoli pezzi. Tritare grossolanamente i capperi e le acciughe. Sciogliere il sale nell'aceto di mele e incorporarvi con l'aiuto di una frusta il pepe e l'olio, mescolando bene. In un'insalatiera aggiungere al cavolfiore il trito di capperi e acciughe, le olive e il peperone tagliato a quadretti. Infine, aggiungere il condimento preparato precedentemente e portare subito in tavola. Lo suggeriamo perché : Unisce due ingredienti importanti :il cavolfiore che protegge contro l’insorgenza di alcuni tipi di tumore, e le acciughe, ricche di omega 3 e quindi benefiche soprattutto per il sistema cardiovascolare.Poco calorie solo 92 Kcal a porziione, questa gustosa insalata può anche costituire una valida seconda portata dopo un primo molto ricco e condito(ad esempio lasagne al forno).Costo molto poco.

CAVOLI, QUANTA SALUTE :

La più umile verdura dell'orto, il cavolo, di stagione nei mesi invernali, è una vera miniera di salute. Brassicacee o crucifere (Cioè cavolfiore, broccolo, verza, cavolo cappuccio, cavolini di Bruxelles, cavolo da foglia, cinese, cavolo rapa...) sono infatti quasi dei toccasana. Non solo è una verdura poco calorica, poverissima di grassi e zuccheri e ricca di fibra (una manna per chi ha problemi di peso in eccesso). Non soltanto è ricca di vitamine (C, A, B, PP, folati) e minerali (potassio, calcio, fosforo e ferro). Questi preziosi vegetali hanno anche un altro asso nella manica: contengono naturalmente un gruppo di composti contenentil zolfo, chiamati glucosinolati. Questi, se sono la causa del caratteristico cattivo odore durante la cottura, in compenso sono probabilmente anche alla base dell'ormai accertato effetto protettivo delle brassicacee contro l'insorgenza di diversi tipi di tumore (polmoni e apparato digerente). I composti solforati facilitano infatti a livello cellulare l'eliminazione di sostanze cancerogene

                                                           C A R N E V A L E  
PICCOLI CONSIGLI PER I TRUCCHI AI BIMBI A CARNEVALE

I trucchi di carnevale non sono tutti uguali. Meglio scegliere i colori ad acqua, comodi da applicare (con pennetta o spugnetta bagnata): si rimuovono facilmente e sono meno rischiosi.Non usate il vostro rossetto, che contiene molte sostanze chimiche; meglio un burro cacao colorato. Controllate sempre gli ingredienti elencati in etichetta. 
Meglio evitare :
 BHT : (butylated hydroxytoluene, formaldehyde,dmdm hydantoin,imidazolidinyl, diazolidinyl urea, methycloroisothiazalinone,methylisothiazoli-none, 2-broma-2-Nitropane-1.3-Dial.
Allergeni : come limonene,benzyl benzoate,butylphenyl methylpropional,geranial
Derivati dal petrolio : come petrolatum, paraffinum liquidum, sylicon.
Le diciture “ipoallergenico” o “testato dermatologicamente” sono solo dichiarazioni del produttore, non danno reali garanzie.
Anche la dicitura CE non garantisce granchè, però è neces-saria; evitate i prodotti che non ce l’hanno.
Consigli per l’uso :
- No ai trucchi sotto i 3 anni usateli solo occasionalmente.
- Applicate il trucco sopra uno strato di crema idradante.
- Evitate paillettes e lustrini per il contorno occhi.
- In caso di rossore e pruriti rimuovere subito i trucchi e     
   sciacquate con molta acqua
Picture
Le maschere di Carnevale
Arlecchino ti presento tutte toppe ma contento.
e Brighella suo compare, cosa pensa di brigare?
Scaramuccia faccia buffa sempre pronto a far baruffa.
E Tartaglia che non sbaglia, quando canta non tartaglia.
Meneghino che, pian piano, va a passeggio per Milano
e Pierrot vediamo qui che è venuto da Paris.
Vuoi sapere chi è costui? Peppe Nappa, proprio lui
Pulcinella saggio e arguto  che da Napoli è venuto.
E Gianduia piemontese  che di tutti è il più cortese.
Da Bologna ecco che avanza Balanzon dalla gran panza.
Tutti insieme fan colazione e chi paga è Pantalone!

G E N N A I O 
(La Gioia non dipende da quello che siamo noi per noi stessi, o gli altri per noi; ma da quello che siamo noi stessi per gli altri.)

INIZIAMO UN NUOVO ANNO CON SACRIFICI. SPERIAMO CHE SERVIRANNO A RISOLLEVARE LE SORTI DELL'iTALIA E DARE AGLI ITALIANI MOMENTI DI SERENITA' E PACE.

Calendario di Gennaio : 19 Festa del Patrono di C.mmare di Stabia : San Catello
                                     21 Consiglio di Sezione.

29 gennaio 2012 : Sono iniziati oggi i famosi tre giorni della Merla che, secondo antiche storielle popolari, rappresentano i giorni piu' freddi dell'anno. Corrispondono al 29 ,30 e 31 gennaio e, senza contraddire detti e leggende, anche quest'anno, a quanto pare, c'è stato un forte calo delle temperature causato dall'aria  fredda, proveniente dalla Francia,  portando nevicate anche in pianura. Il meteo prevede un abbassamento delle temperature  inferiori a -5°C. Tutti pronti quindi per difendersi dal gelo con cappelli, sciarpe e guanti di lana .Come nasce questa leggenda ?La vicenda narra che tanto tempo fa  la merla  era di colore bianco. Un giorno di gran freddo si riparo', insieme ai suoi cuccioli, in un comignolo. Quando uscirono, dopo qualche giorno, erano tutti sporchi di fuliggine e da quel momento i merli furono neri .Questa e' la storia piu' comune, ma attorno all'argomento si accreditano davvero molte versioni. Altra curiosita' in merito ,sempre secondo la leggenda, se i giorni della Merla sono freddi, la primavera sarà bella, se sono caldi la primavera arriverà in ritardo. Quindi, per le attuali temperature, se e' davvero cosi', non ci resta che aspettare tutti  la bella stagione .

NUNZIATELLA, 224 ANNI E NON SENTIRLI
Il giuramento dei cadetti accompagnato dall'abbraccio festoso di 100 ufficiali dell'Arma, ex allievi della celebre Scuola Lo scenario non può che incantare: un sole quasi estivo illumina il rosso un po' stanco di Palazzo Reale che accoglie l'abbraccio del colonnato; sullo sfondo s'intravede uno spicchio di mare sotto il Vesuvio.
Tutto è pronto, in Piazza del Plebiscito, per i ragazzi tirati a lucido che scendono a frotte da Pizzofalcone per prepararsi alla loro giornata. Intorno a loro, sotto i palchi ornati a festa, è tutto un incrociarsi di saluti tra gli ex allievi nel riconoscere volti sicuramente cambiati, occhiali e capelli bianchi, ma gli stessi entusiasmi di allora, gli stessi scherzi e battute che caratterizzano ogni classe, che sembra non essersi mai sciolta nel percorso di vite diverse.Il pubblico si accalca numeroso sulle tribune nell'attesa dell'inizio della cerimonia: gli allievi si schierano al centro della piazza, perfettamente allineati e certamente emozionati, raggiunti dagli ex allievi, non meno emozionati di loro.Ecco i Labari e la Bandiera della Scuola sulle note nel nostro Inno, che finalmente hanno imparato un po' tutti, cantato a piena voce dai ragazzi e dal pubblico plaudente. Si susseguono poi, come in ogni cerimonia, i discorsi degli ex allievi - un gruppo di loro festeggia oggi il cinquantenario - e, per finire, il discorso della massima Autorità dell'Esercito, generale di Corpo d'Armata Giuseppe Valotto. Poi "l'investitura", il passaggio dello spadino dall'Anziano al Cappellone a suggellare una consuetudine che dura da 224 anni, accompagnato da cori del Pompa, Pompa, il tradizionale canto che gli ex intonano con un po' di nostalgia. Alla fine, ammassamento e sfilamento dei ragazzi e degli ex allievi. Generali e Colonnelli non si contano, e tra loro un centinaio di divise nere di carabinieri che accolgono nei loro ranghi gli ex compagni del mondo civile, medici, avvocati, manager, che marciano come veri soldati, con tanta emozione, fra grandi applausi.La giornata si chiude con molti abbracci e l'augurio di un arrivederci al prossimo anno. Le mogli, nel salutarsi, si sentono orgogliose dei loro "ragazzi" e anche un po' "Nunziatelle". Con questa gioventù, di sedicenni e di settantenni, l'Italia può guardare con fiducia al domani.
M. Caliari Franzè

19 GENNAIO 2012 - FESTA DI SAN CATELLO (Patrono della Città)
http://youtu.be/jFhSP_Ed04c

13 Gennaio 2012 - AVVICENDAMENTO ALLA CARICA DI VICECOMANDANTE GENERALE DEI CARABINIERI

Picture
Ieri si è avuto il cambio al vertice di Vicecomandante dell'Arma.Il Generale di Corpo d'Armata Michele FRANZE' è stato sostituito (per raggiunti limiti d'età) dal Gen.di Corpo d'Armata GUALDI Carlo.
Facciamo anche nostre le parole pronunciate dal Comandante Generale Gallitelli al momento del cambio. Per il Generale Franzè:
''la nostra incondizionata riconoscenza per quanto ha dato all'Arma e all'Italia nel corso della sua brillante carriera e per l'autorevolezza dell'esempio che ha puntualmente offerto a tutti i Carabinieri''
Ed i migliori auguri per il futuro al Gen. Gualdi, gli auguri più sinceri per il Suo lavoro e per i compiti istituzionale quali Vice Comandante dell'Arma.

Il Generale di Corpo d'Armata dell'Arma dei Carabinieri Carlo GUALDI, nato a Bologna il 6 marzo 1947, ha frequentato la Scuola Militare "Nunziatella" di Napoli dal 1961 al 1965, l'Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali di Roma dal 1965 al 1969 e l'Istituto Alti Studi per la Difesa nell'anno accademico 2003-2004. È laureato in Scienze Politiche (Università di Firenze, 1971), in Giurisprudenza (Università "La Sapienza" di Roma, 1987) e in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna (Università di Roma "Tor Vergata", 2003).
Dopo aver prestato servizio di prima nomina presso la Scuola Sottufficiali Carabinieri di Firenze, ha comandato, dal 1971 al 1976, prima la Tenenza di Cassano d'Adda (MI) e poi la Compagnia di Varese.
Trasferito al Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, vi ha prestato servizio dal 1976 al 1988 come Capo Sezione e Capo Ufficio Criminalità Organizzata. In tale periodo ha fatto parte di numerosi Comitati e Gruppi di studio internazionali sui fenomeni del terrorismo e della mafia.
Dal 1988 al 1991 il Generale GUALDI è stato Comandante del Gruppo Carabinieri di Catania.
Rientrato a Roma - dopo una breve esperienza quale responsabile delle operazioni per la Divisione Carabinieri "Podgora" - è stato nominato Capo di Gabinetto della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) per sei anni.
Dal 29 settembre 1997 fino al 18 gennaio 2001 ha retto il Comando Provinciale Carabinieri di Napoli.
Nel periodo 20 gennaio 2001 - 20 settembre 2003 è stato Comandante della Regione Carabinieri Sicilia.
Dal 6 settembre 2004 al 30 luglio 2005 è stato Direttore della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia.
Dal 1 agosto 2005 al 09 gennaio 2008 ha retto l'incarico di Direttore Centrale per i Servizi Antidroga.
Dal 10 gennaio 2008 è Comandante Interregionale dei Carabinieri "Pastrengo" in Milano
Powered by Create your own unique website with customizable templates.